sabato 25 dicembre 2010

Bad Mother Fuckers

D'Alema e Berlusconi la pensano allo stesso modo: la magistratura è pericolosa. I dispacci dell'ambasciata Usa, diffusi da Wikileaks, confermano l'esistenza di un inciucio tra centrodestra e centrosinistra, sospetto che insegue D'Alema dai tempi della Bicamerale del 1997.

L'ex ambasciatore americano a Roma, Ronald Spogli, racconta che D'Alema, da Ministro degli Esteri nel 2007 gli ha confessato che "la magistratura è la più grande minaccia per lo Stato italiano". Il giudizio, contenuto in un cablogramma del 3 luglio 2008, è lo stesso che avrebbe potuto esprimere Berlusconi in persona. Che infatti definisce la magistratura "il più grande problema dell'Italia", secondo quanto rivelato dal successore di Spogli, David Thorne, in un dispaccio dell'1 gennaio 2010.

Il parere di D'Alema risale al 2007, quando al governo era il centrosinistra. Il 20 luglio di quell'anno il gip di Milano, Clementina Forleo, chiede alle Camere l'autorizzazione a utilizzare le intercettazioni in cui i "furbetti del quartierino" parlano delle scalate bancarie con D'Alema, Piero Fassino e Nicola Latorre. Telefonate in cui D'Alema incita l'ex numero uno di Unipol Giovanni Consorte impegnato nella scalata alla Bnl: "Facci sognare". Mentre Fassino chiede conferma: "Abbiamo una banca?".

Nel 2007 il governo Prodi propone il ddl Mastella. Un disegno di legge per limitare l'uso delle intercettazioni e la loro pubblicazione: l'antenato della legge bavaglio targata Berlusconi.

(Luigi Franco, Il Fatto Quotidiano)

giovedì 23 dicembre 2010

L'uomo che brucia

Durante la vostra manifestazione sono stati bruciati alcuni oggetti, e dopo pochi giorni contro di voi si stanno già preparando nuove leggi speciali. Ai responsabili del rogo della fabbrica Thyssen Krupp, nel quale morirono bruciati sette operai, dopo tre anni si stanno appena cominciando ad applicare le vecchie leggi normali. Per quegli oggetti bruciati, avete già subito un'infinita sequela di violente condanne morali, sociali e politiche. I responsabili della strage ferroviaria di Viareggio, nella quale morirono bruciate trentadue persone, non ne hanno ancora subita nemmeno una penale. Uno di loro è stato anche nominato cavaliere, titolo particolarmente significativo nel vostro paese.

(Alessandra Daniele, Carmilla)

mercoledì 22 dicembre 2010

La lotta agli sprechi della Gelmini

La lotta agli sprechi, ai troppi assunti, agli stipendi clientelari che fagocitano tutte le risorse? Su questo punto è difficile rimanere calmi. Il maggior spreco clientelare nella storia della scuola pubblica, il più costoso degli ultimi vent'anni, è stata l'assunzione di massa di ventimila insegnanti di una materia facoltativa, la religione, decisa da un governo Berlusconi per garantirsi l'appoggio dei vescovi. Spreco, vergogna, insulto alla Costituzione e alla meritocrazia, visto che gli insegnanti di religione non debbono affrontare un concorso, ma soltanto essere segnalati dalla curia.

(Curzio Maltese, repubblica.it)

lunedì 20 dicembre 2010

Idee brillanti

«Sono un ex iscritto e tra poco sarò un ex elettore» (Francesco). «Ma Fini è di destra! Come è possibile anche solo pensare a un'alleanza con lui?» (Michele). «Stasera restituisco la tessera» (Francesca). «Così non andiamo da nessuna parte, anzi sì: al suicidio» (Chiara). «Mi domando cosa avete nel cervello. Ma davvero le partorite voi queste cavolate? Andatevi a nascondere e non fatevi più rivedere!» (Gianni). «Cacchio, ma si può?» (Gian Piero). «Se succede, lascio il partito in un secondo» (Gianluca). «Bersani fa bene, sono d'accordo con lui» (Fassina, ma forse è la sorella dell'ex segretario). «Cioè, fatemi capire: dovrei scegliere alle prossime elezioni fra Fini e Berlusconi?» (Alessandro). «Dopo la fatica che abbiamo fatto a liberarci di Binetti e Rutelli, paffete che ci ritroviamo a subire i loro veti!» (Monica). «State ancora una volta riuscendo a rivitalizzare Berlusconi. Sono allibito» (Stefano). «Ero un ventenne che aveva trovato una piccola speranza. Ora lei me l'ha spenta di nuovo. Grazie, segretario» (Riccardo). «D'ora in poi come inizierà i suoi comizi? Cari democratici, cari compagni, cari camerati?» (Concita). «Grazie a tutti quelli che stanno commentando l'intervista» (Pier Luigi Bersani). «Segretario, tu ci ringrazi, ma i commenti li leggi o guardi solo le figure?» (Monica).

(commenti sul sito del PD all'intervista in cui Bersani liquida le primarie e annuncia di volersi alleare con Fini e Casini anziché far fronte comune con Vendola e Di Pietro, raccolti da Gramellini sul suo Buongiorno)

domenica 19 dicembre 2010

Io le credo

Alice, studentessa di Scienze politiche alla "Sapienza", i capelli lisci di un nero corvino, gli occhi vispi, l'accento sardo addolcito in cinque anni da fuorisede, si accarezza l'ematoma violaceo che le gonfia lo zigomo e la palpebra destra. Sorride: "Non è qui che ho preso le manganellate. Quelle me le hanno date alla schiena e alla testa. Però mi hanno spiegato che dopo un po' l'ematoma scende...".

Le manca una scarpa da martedì ("l'ho persa cadendo"). Ha fame e freddo. "Abbiamo passato la notte in via Patini, dove fanno il fotosegnalamento. Ci hanno messo in uno stanzone senza una sedia o una panca in cui hanno tenuto sempre aperte le finestre. Niente da mangiare, niente da bere".

Non riesce a dimenticare le parole di quando è stata caricata sul pavimento del cellulare dopo l'arresto: "Ci hanno legato i polsi con le stringhe di plastica e un poliziotto ci ha detto che ci avrebbero fatto vedere cosa era successo a Bolzaneto. Finché non è arrivato un superiore che ha ordinato di non toccarci".

Anche al commissariato "Trevi" ci sono stati momenti complicati. Alice ha una smorfia di pudore: "Diciamo che non ho voglia di ripetere cosa mi ha detto uno degli agenti che ci sorvegliavano".

venerdì 17 dicembre 2010

Le parole per dirlo/4

Berlusconi ha fatto tutto questo - immaginate quanto gli è costato, perché ne ha dovuti comprare parecchi [di voti alla Camera], eh, stiamo parlando almeno di una quindicina - perché deve restare a Palazzo Chigi, e perché deve restare ossessivamente a Palazzo Chigi?

L'ha spiegato Fini ieri nell'intervista a Lucia Annunziata, avendo il coraggio di dire quello che tutti sanno in Parlamento, ma nessuno ha mai il coraggio di dire, ossia che Berlusconi deve restare a Palazzo Chigi per il legittimo impedimento, perché se il Premier è un altro e lui non fa quantomeno il Ministro non c'è legittimo impedimento, perché il legittimo impedimento è riservato al Premier o ai Ministri, quindi va nuovamente sotto processo.

Anche se la Corte Costituzionale dovesse ritenere legittimo il legittimo impedimento lui non ne avrebbe più diritto, perché non sarebbe più né Premier né Ministro, è per quello che vuole restare lì, non perché abbia paura delle speculazioni finanziarie o perché deve fare le grandi opere o il federalismo fiscale, sono tutte stronzate: vuole rimanere lì per salvarsi le chiappe dai processi ed è incredibile che sabato alla manifestazione del PD non abbia avuto il coraggio di dirlo nessuno, per cui abbiamo dovuto aspettare Fini per sentircelo dire papale papale.

(Marco Travaglio, Passaparola)

mercoledì 15 dicembre 2010

Attenti ai Black bloc!

Oggi Berlusconi ha stuprato per l'ennesima volta la nostra fragile democrazia e come al solito non ha usato nemmeno il preservativo, mandando a schermi unificati la corruzione di alcuni deputati dell'opposizione. Che in una situazione del genere molti evochino i Black Bloc, rende perfettamente la misura del disastro morale e culturale che ha investito questo paese.

(Mazzetta qui)

lunedì 13 dicembre 2010

★ That's all folks

(in fondo lo sfacelo dell'Italia è tutto qui)

sabato 11 dicembre 2010

★ Piovono rane

Secondo me questo è il vero modo di fare giornalismo.

giovedì 9 dicembre 2010

Irrationality in argument

Proprio quando ci sembra che ogni speranza sia persa, accade un miracolo. La gente dimostra di voler vedere dove punta l'ago della bussola, di aver fame di Verità. Ed ecco la Verità che la libera dalle manipolazioni, che le toglie l'anello dal naso. Siano benedetti i profeti della Verità, i suoi martiri, i Voltaire e i Galileo, i Gutenberg e gli Internet, i serial killer delle illusioni, quei brutali e ossessivi minatori della realtà, che distruggono ogni marcio edificio fino a ridurlo a rovine su cui seminare il seme del nuovo.

(Julian Assange dal Blog di Piergiorgio Odifreddi)

martedì 7 dicembre 2010

Oggi le comiche

È una lingua affascinante, l'arabo; piena di sfumature e anche di insidie. In più, come accade per l'italiano, i dialetti possono confondere l'interlocutore. E pare sia andata proprio così per la frase in arabo divenuta fulcro dell'inchiesta sulla sparizione di Yara. È bastata una rilettura più attenta e quell'«Allah mi perdoni, non ho ucciso nessuno» si è trasformata in «Mio Dio, mio Dio, fa' che risponda» con evidente allusione a una persona che non si decideva ad alzare il telefono. Solo che tra la prima e la seconda versione ballano la libertà di Mohamed Fikri e il destino dell'inchiesta per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere.

(avanzo un'ipotesi: la traduzione è stata fatta da qualcuno assunto a lavorare solo perché figlio di un dipendente)

giovedì 2 dicembre 2010

Ubi maior

Eymerich si raddrizzò. Fece un sorriso freddo. – E io vi rammento, signore, che l'editto di Filippo di Valois del 1329 fa obbligo a tutti i duchi, conti, baroni, siniscalchi, balivi, prevosti, vicari, castellani, sergenti e altri amministratori della pubblica giustizia del regno di Francia di obbedire agli inquisitori, fornendo loro salvacondotti, aiuto e protezione, pena la decadenza dalla loro carica. Se mi vedete armato è perché avete omesso di fornire una scorta all'Inquisizione di Castres, esponendola agli oltraggi del volgo e degli eretici. Ciò vi rende sospetto di eresia, ma non chiederò la vostra destituzione. Mi limito a chiedervi di adempiere i vostri doveri, fornendomi non meno di sei servitori armati. Così non sarò più costretto a girare con una spada in pugno.

(Valerio Evangelisti, "Il corpo e il sangue di Eymerich")