Il 10 ottobre, le organizzazioni e gli attivisti che si battono contro la pena capitale celebrano la Giornata mondiale contro la pena di morte. Questa iniziativa, lanciata per la prima volta nel 2003 dalla Coalizione mondiale contro la pena di morte, fornisce al movimento abolizionista l'opportunità di manifestare con una sola voce le preoccupazioni riguardo l'uso della pena capitale e chiederne l'abolizione.
La Giornata mondiale del 2011 si concentra sui legami tra pena di morte e tortura e sulla natura crudele, inumana e degradante di alcuni aspetti della sua applicazione.
All'interno della campagna per celebrare il 50° anniversario di Amnesty International, come obiettivo principale delle azioni della Giornata mondiale è stata scelta la Bielorussia.
La Bielorussia è l'unico paese in Europa che ancora applica la pena capitale. I prigionieri sono informati solo pochi minuti prima dell'esecuzione, che avviene con un colpo di proiettile alla nuca. Ma la crudeltà della pena capitale va ben oltre l'esecuzione. Le famiglie sanno dell'esecuzione solo dopo settimane o persino mesi dopo; non ricevono i corpi dei loro cari messi a morte e non vengono informate sul luogo in cui sono stati sepolti.
Firma qui la petizione lanciata dall'organizzazione bielorussa Human Rights Center Viasna per chiedere al presidente Lukashenka di stabilire una moratoria sulle esecuzioni e commutare tutte sentenze capitali come primi passi verso l'abolizione della pena di morte nel paese.
La Bielorussia deve porre fine alle esecuzioni!
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