sabato 30 gennaio 2010

In realtà

Tutte queste belle cose che scriviamo sulle elezioni italiane ed europee, io e tutti gli altri, sono in realtà cose futili e senza importanza. Le vere elezioni ci sono già state, le ha vinte la sinistra - Obama in America, i progressisti in India (con una paria eletta vicepresidente), i vari rivoluzionari e riformisti in Sudamerica - e noi siamo ancora qui come tanti polli a guardarci l'ombelico.

Negli anni Trenta l'Europa, con le sue atroci malattie politiche, poteva ancora rovinare il mondo: comandava lei. Adesso può fare al massimo un po' di baccano: il mondo è della Cina, dell'America, del Brasile, dell'India - delle nazioni moderne, territoriali, e non delle nostre piccole, divise e presuntuosissime città-stato. Non faremo un favore a nessuno ammettendo - con degnazione - che forse la razza bianca non è più Razza Superiore. Semplicemente, ci faremo accettare nel mondo, in questi pochi decenni in cui ancora possiamo farlo a buon prezzo.

In Italia, poi, c'è da ridere. La donnetta di Treviso o Varese, rozza e incolta, il borgataro accoltellatore di Torbellamonaca, il borghese palermitano puzzolente di monnezza, decidono la nostra politica coccolati dai nostri "politici" cialtroni il cui massimo scopo nella vita è di trovarsi a cazzo di fuori in qualche villa kitsch con statuette e piscine e un paio di dozzine di giovani e meno giovani bagasce. E là fuori, nel mondo, ci sono l'India e Obama.

(Riccardo Orioles, La catena di San Libero)

giovedì 28 gennaio 2010

Hanno la faccia come il culo/7

Valium Prodi chiede chi comanda nel PDmenoelle. Una domanda retorica, lo sanno tutti che comanda Berlusconi.

D'Alema, Violante e Fassino sono da tre lustri i suoi migliori alleati. Più fedeli della Lega, meno rompicoglioni di Fini, più allineati di Casini. Gli hanno dato tutto: la concessione delle frequenze televisive in cambio dell'uno per cento dei ricavi, non hanno cancellato le leggi ad personam, non sono intervenuti sui conflitti di interessi.


Hanno un presidente pidimenoellino che ha firmato con la velocità di Usain Bolt il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e la lettera di commemorazione di Bottino Craxi che "Pagò con durezza senza eguali".

D'Alema è stato eletto oggi presidente del Copasir, il premio post primarie di Gianni Letta. Il Pdl non era riuscito a farlo eleggere mister Pesc, responsabile degli esteri per l'Europa, e ha saldato il debito.

(Beppe Grillo)

martedì 26 gennaio 2010

Processo breve

L'agente spinse il ragazzo ammanettato verso lo sportello.
- Immigrazione clandestina.
- Espulsione immediata - disse l'impiegato, senza alzare gli occhi dal computer.
L'agente strattonò il ragazzo, portandolo via.
Un uomo in blu prese il loro posto.
- Stupro.
L'impiegato alzò gli occhi.
- Lei è italiano?
L'uomo in blu mostrò una tessera.
- Onorevole, lei ha esaurito i Buoni Stupro, non è qui che deve rivolgersi, vada allo sportello Immunità a farseli rinnovare. Il prossimo!

Un ometto s'intrufolò.
- Corruzione!
L'impiegato alzò gli occhi al cielo.
- Lo sa benissimò che non è più reato da anni...
- Mi piace sentirmelo ripetere - ridacchiò l'ometto.
- Per favore, non mi faccia perdere tempo... Il prossimo!

Una bionda in occhiali scuri e tacchi armadillo da trenta centimetri caracollò davanti allo sportello.
- L'affettatrice di Sgurgola - annunciò l'agente che l'accompagnava.
- Eh?
- Serial killera. Ha tagliato sette cazzi - l'agente mimò una forbice con le dita - Sei morti, e un superstite che ora si chiama Jessica.
L'impiegato sbuffò.
- Non è più di competenza della Giustizia ordinaria, Bruno Vespa ha avocato tutti i casi di questo genere alla redazione di Porta a Porta - indicò lo sportello in fondo alla sala - vada là per il casting.

La bionda s'allontanò. Alle spalle dell'impiegato comparve, torvo, il supervisore.
- Quasi un minuto a cliente - indicò il cronometro - si rende conto che sta rovinando la media di tutto questo Ufficio Giustizia?
- Associazione mafiosa - disse un tizio tarchiato davanti allo sportello. Gli agenti se ne tenevano a debita distanza.
Il supervisore si dileguò. L'impiegato abbassò gli occhi sulla tastiera.
- Insufficienza di prove...
- Lo so. Sono venuto a ritirare il risarcimento per il danno subito dalla mia reputazione.
L'impiegato digitò in fretta.
- Importo accreditato alle Cayman come da procedura - deglutì.
Osservò con la coda dell'occhio il tarchiato che s'allontanava.

L'agente spinse avanti un ragazzino, dicendo
- Anarcoinzuss... anarcoinsuzz... anarcoinsuzionanismo... - controllò un foglietto - Anarco-Insurrezio-Nalismo - scandì.
- Ho solo scaricato un vecchio pezzo dei Necrodeath!... - protestò il ragazzino. L'impiegato lo guardò con aria schifata.
- Cinque anni.
- Vaffanculo!
- Sei!
- Stronzo passacarte fascista!
- Dieci!

Gli agenti trascinarono via il ragazzino, spingendo al suo posto una ragazza coi capelli velati.
- Clandestina?
- No - L'agente fece una smorfia - sarebbe Italiana, ma occulta la sua identità con un mascheramento sospetto.
- Espulsione immediata.
- Ma io sono nata in Italia!
L'impiegato fece spallucce.
- Sono le norme antiterrorismo.
L'agente indicò il velo.
- Potrebbe nasconderci una bomba là.
- Nei capellli?
L'agente annuì severo.
- Lo fate, lo fate.

La ragazza venne portata via. L'impiegato diede un'occhiata sbieca al cronometro. L'agente disse:
- Rapina.
- Quindici anni.
- Non ci siamo capiti, questa è una rapina - ripetè l'agente, puntandogli la mitraglietta contro - apri la cassa dei risarcimenti in contanti.
- Ma è la sesta volta in un mese... - piagnucolò l'impiegato.
L'agente sorrise.
- Denunciami.

(Alessandra Daniele, Carmilla)

domenica 24 gennaio 2010

Toc toc

Avvenne nei primi anni Sessanta del secolo scorso. Ero andato a Londra per intervistare l'allora Cancelliere dello Scacchiere, un titolo che andrebbe a pennello al nostro Tremonti. Fatta l'intervista, il Cancelliere con grande cortesia mi fece accompagnare da un suo collaboratore alla Camera dei Comuni che avevo espresso il desiderio di visitare.

Andammo a Westminster, visitai l'aula e i suoi dintorni, e il mio esperto accompagnatore mi raccontò alcune curiose liturgie che ancora venivano praticate pur essendo ormai puramente simboliche. La principale riguardava il discorso della Corona, unica occasione in cui la Regina entrava in quell'edificio. La carrozza arrivava a poca distanza da Westminster e un araldo del seguito entrava nell'aula per informare lo "speaker" che sua Maestà veniva a pronunciare il suo discorso. A quel punto lo speaker impartiva con voce stentorea l'ordine di chiudere il gran portone d'accesso.

Eseguito l'ordine, il capo della Guardia reale bussava alla porta e annunciava che sua Maestà chiedeva di entrare e di incontrare "i fedeli Comuni d'Inghilterra". Lo speaker a quel punto ordinava di aprire il portone e la Regina faceva il suo ingresso lasciando la Guardia fuori dalla porta, scortata dalla Guardia della Camera dei Comuni.

Nel Settecento questo era il modo simbolico per dimostrare la separazione dei poteri e l'assoluta indipendenza dei "fedeli Comuni" rispetto al Sovrano. Montesquieu proprio in quegli anni scriveva "L'esprit des lois" che fu la tavola fondativa dello Stato di diritto.

(Eugenio Scalfari)

venerdì 22 gennaio 2010

★ Confesso

Ho ricominciato a giocare a Travian.
Però posso smettere quando voglio.

martedì 19 gennaio 2010

La pena di morte in Arabia Saudita [05]

Il sistema del perdono, grazie al quale i parenti della vittima possono perdonare il colpevole con o senza il pagamento della diya (un compenso in denaro, noto come blood money), sembra non avere una struttura formale e varia da regione a regione.

Nella regione del Makkah, nel 2001, è stata fondata la Commissione per il perdono e la riconciliazione col fine di mediare e facilitare il buon esito delle negoziazioni per il perdono. Grazie a essa più di cento persone sono state salvate dall'esecuzione. In altre zone il sistema varia caso per caso e può essere avviato dalle famiglie, dai capi villaggio o da rappresentanti del governo a livello locale, regionale o nazionale.

La diya non ha un valore prefissato e dipende da molte variabili, tra cui le ragioni e i metodi di esecuzione, lo status della vittima, l'appartenenza della famiglia a un determinato gruppo sociale, gli usi e costumi della regione.

domenica 17 gennaio 2010

Mediaset non è gratuita

Caro [Furio] Colombo, nel rispondere al lettore Piero Cappelli (29/12/2009) lei sembra condividere la tesi, peraltro diffusissima, che le reti Mediaset siano gratuite, contrariamente a quelle della Rai alla quale si paga il tributo/canone.

Non sono affatto d'accordo. Lei trascura l'incidenza della pubblicità sul costo finale dei prodotti. La "gratuità" delle reti Mediaset è pagata da noi con i costi maggiorati dei prodotti. E non mi si venga a dire che anche la Rai fa pubblicità: sfido chiunque a cronometrare gli intervalli pubblicitari della Rai e quelli di Mediaset, sarebbe come paragonare Davide a Golia.

Inoltre, come ha spiegato molto chiaramente il bancarottiere Calisto Tanzi che versò a Berlusconi il 5% del fatturato Parmalat, se si affidava la pubblicità a Mediaset si avevano agevolazioni a livello politico, addirittura Tanzi ottenne la nomina di uomini suoi ai posti apicali di alcune banche. E questo sistema corrotto grava sulle nostre tasche, ma nessuno ce lo spiega.

(Tiziana Gubbiotti, lettera a "Il Fatto Quotidiano" del 6 gennaio 2010)

venerdì 15 gennaio 2010

★ Cartoni inanimati

Nonostante abbia ormai una certa età, continuo a fare merenda tutti i giorni e domenica scorsa, verso le cinque del pomeriggio, ho avvertito il solito languorino. Ho guardato un po' intorno e ho visto il panettone ricevuto in dono dai miei dopo le feste.

Mentre bolliva l'acqua per il tè ho messo la scatola sottosopra per aprirla, ma invece di tirare l'apposita linguetta ho infilato distrattamente la mano sotto uno dei lembi di cartone e l'ho scollato.

Procedendo con attenzione, la confezione di cartone è venuta via tutta intera e una volta aperta completamente ho notato che era un rettangolo: con varie piegature e qualche indentatura, ma né più né meno che un rettangolo. Incuriosito l'ho poggiato per terra facendolo combaciare con i bordi delle mattonelle, ma non riuscendo ancora ad avere un'idea precisa delle sue dimensioni ho preso il righello e l'ho misurato: 75 centimetri il lato lungo, 40 centimetri il lato corto. Una superficie di 0,3 metri quadrati.

A quel punto, invece di provare a valutare quanti panettoni possano essere smerciati in Italia in un anno, mi sono limitato a scalare di un ordine di grandezza: dieci panettoni si portano appresso tre metri quadrati di cartone, plastificato e colorato. Cartone che è finito immediatamente nel cestino: sezione "carta e affini", ma pur sempre nel cestino.

Ora, io sono molto entusiasta dell'abitudine di riciclare che pian piano attecchisce anche in Italia, e visto che conosco il
Secondo principio della termodinamica sono ancora più entusiasta dell'abitudine di riutilizzare. Ma non sarebbe meglio evitare a monte di produrre questo genere di rifiuti? C'è proprio bisogno di confezionare un cazzo di panettone con tutto quel cartone che va dritto al secchio?

mercoledì 13 gennaio 2010

★ Enrico Lett(er)a

Concita De Gregorio, la bravissima direttrice dell'Unità, in un suo post del 7 gennaio dà ampio risalto alla lettera spedita da Enrico Letta al Presidente del Consiglio. Scrive sul suo Blog:

"Il vicesegretario del Pd chiede a Berlusconi di «impegnarsi in prima persona», non solo attraverso i suoi ministri, per accertare la verità sulla morte di Stefano Cucchi".

Ho commentato d'istinto, gentilmente pubblicato dalla redazione:

"L'unica lettera che Letta dovrebbe scrivere è quella di dimissioni dal PD, portandosi appresso D'Alema, Fassino (e consorte), Latorre, Veltroni e Violante. Ma ci vuole coraggio per farlo. E soprattutto ci vuole un lavoro per tirare avanti fino alla pensione da parlamentare".

lunedì 11 gennaio 2010

★ Ninjutsu moderno

Riforma Aliquote Giustizia Giustizia Giustizia Riforma Fisco Giustizia Giustizia Riforma Fisco Giustizia Giustizia Scuola Giustizia Giustizia Giustizia Riforma Fisco Giustizia Scuola Giustizia Giustizia Riforma Aliquote Giustizia Riforma Aliquote Giustizia Giustizia Riforma Fisco Giustizia Scuola Riforma Aliquote Giustizia Scuola Giustizia Giustizia Giustizia Giustizia Riforma Fisco Giustizia Riforma Fisco Giustizia Giustizia Giustizia Riforma Aliquote Giustizia Giustizia Giustizia Giustizia.

[dormi cittadino italiano, cullato dal tuo televisore]

sabato 9 gennaio 2010

★ Lettera a Massimo Rendina

Caro Presidente,

in questi giorni sto leggendo "Non Mollare", il libro curato da Mimmo Franzinelli che raccoglie i numeri dell'omonima rivista clandestina e alcuni saggi di Salvemini, Rossi e Calamandrei. Già dall'introduzione emergono delle analogie inquietanti con quanto sta accadendo oggi nel nostro paese: soffocamento della libertà di stampa, demonizzazione dell'opposizione, intimidazioni alle voci fuori dal coro, uso distorto della giustizia a favore del regìme. A guardar bene mancano solo i pestaggi, che per ora sono riservati a omosessuali, extracomunitari, detenuti.

Volevo chiederle se, per uscire dalla brutta situazione in cui l'Italia è scivolata, secondo lei potrebbe essere praticabile ed efficace la rifondazione del CLN. Una proposta simile ebbe risalto qualche settimana fa, quando fu avanzata nientemeno che da Casini, ma da allora non se ne è più parlato.

È complicato valutare i modi e i tempi della politica standone fuori, e già questo la dice lunga su quanto sia retrocesso il nostro paese nel percorso verso la piena democrazia. Ma francamente non vedo alternative per restituire ai cittadini la possibilità di scegliere il proprio rappresentante alle elezioni; spezzare il conflitto d'interessi; ristabilire il pluralismo televisivo; fare fronte alle ingerenze delle confessioni religiose; porre un freno ai soprusi dei potenti, se non far convergere le forze di opposizione in un unico schieramento, possibilmente sotto la supervisione di personaggi come Zagrebelsky, Onida o Rodotà, e affrontare le elezioni con la Costituzione come programma per ristabilire delle regole uguali per tutti. Solo a questo punto si potrebbe andare di nuovo a votare consentendo ai cittadini di scegliere consapevolmente chi debba rappresentarli in Parlamento.

Cosa ne pensa?

giovedì 7 gennaio 2010

Ai detrattori di Tonino

Il Presidente del Consiglio sostiene di voler riformare innanzi tutto la giustizia per poi intervenire sulla scuola e sul fisco. In un paese normale e in un momento di profonda crisi economica come quella che sta attraversando l'Italia, le priorità dovrebbero essere invertite.

(Antonio Di Pietro)

martedì 5 gennaio 2010

★ Il Fantamorto

Il simpatico Paperogha, sul suo blog, da qualche tempo propone un concorso: indovinare chi morirà durante l'anno alle porte. Il regolamento è semplicissimo e così, dopo un giorno di profonda riflessione, tra un augurio e un esorcismo ho calato la mia decina:

  • Piero Angela
  • Giorgio Bocca
  • George H.W. Bush
  • Andrea Camilleri
  • Francesco Cossiga
  • Maurizio Costanzo
  • Kirk Douglas
  • Carlo Mazzone
  • Adriano Leite Ribeiro (MM)
  • Keith Richards.

Per partecipare c'è tempo fino al 15 gennaio: fossi in voi ci farei un pensierino.

domenica 3 gennaio 2010

Strategie

La tecnica mistificatoria del Governo è ormai chiara: a corollario di ogni manovra infilano una stronzata insostenibile che fa indignare tutti, poi la smentiscono facendoci pure bella figura.

Così si perde la visione d'insieme, delegittimando nel contempo l'opposizione – ammettendo per ipotesi che 1) ci sia un'opposizione e 2) sia possibile delegittimarla più di quanto essa stessa non faccia – che aveva abboccato puntando il dito sulla stronzata in questione.

Per intenderci: è come se uno ti caga in salotto, poi infila nella merda un petardo acceso, poi spegne il petardo e tu gli dici grazie.

(spinoza.it)

venerdì 1 gennaio 2010

★ Le cinque feste più idiote dell'anno

1] Capodanno
2] Immacolata Concezione
3] Festa delle Forze Armate
4] Assunzione/Ferragosto
5] Pasquetta