venerdì 31 luglio 2009

★ Sofia e i numeri

- Papà, mi piace tanto la matematica!
- Fico, anche a me piace tanto! E cosa ti piace?
- Tutto!
- Beh, tutto... Le forme? I numeri?
- I numeri!
- Bene, belli i numeri! Lo sai che sono infiniti?
- Si.
- Mmm... come "si"...
- Si, lo so già da quando avevo tre anni.
- Ah... e scusa, come facevi a saperlo?
- Perché iniziavo a contare, arrivavo a undici ed ero già stanca, ma lo sapevo che ce n'erano altri che venivano dopo.
- Beh, una dimostrazione rigorosa...

giovedì 30 luglio 2009

Family Tray

France', io sono divorziato, esigo una legge sulle coppie di fatto perché non mi voglio sposare più, tu, Berlusconi e i tuoi mi rompete i coglioni a non farmi questa legge perché siete i difensori della famiglia di stocazzo! Va bene? E andate a puttane!

(Roberto Straniero,
fuori onda su Telesveva)

mercoledì 29 luglio 2009

★ Le cinque canzoni che voglio al mio funerale

1] Perfect Day (Lou Reed)
2] Losing my Religion (R.E.M.)
3] E ti vengo a cercare (Franco Battiato)
4] Danza dei Cavalieri (Sergej Prokofiev)
5] Punk Islam (CCCP Fedeli alla Linea)


[Listen on YouTube:
Perfect Day
Losing my Religion
E ti vengo a cercare
Danza dei Cavalieri
Punk Islam]

martedì 28 luglio 2009

★ Teoria del Danny

Sono un integralista, sono quadrato, sono un cavaliere senza macchia e senza paura, un povero illuso ai limiti del donchisciottismo: per questo, quando ho sentito per la prima volta la Teoria del Danny, ho pensato che fosse una gran cazzata.

"La gente fa prima o fa dopo, ma fa sempre".

Lungi da me fare di tutta l'erba un fascio, eppure il tempo mi smentisce.

lunedì 27 luglio 2009

★ Un nuovo lavoro [NDT 04]

Appena la compagnia fa ritorno a Collequercia dalla Cittadella senza Sole, Gilgamesh e Thiago si recano da Kerowyn Hucrele per portarle notizie sui suoi figli e riscuotere la ricompensa pattuita. Kerowyn, con l'occasione, presenta loro due commercianti di cavalli, Stephan e Taras Gorkov.

I Gorkov propongono agli avventurieri un nuovo incarico: scortare la propria mandria di stalloni bianchi nel tragitto da Sukiskyn a Rifllian. La compagnia accetta di buon grado, e così l'appuntamento viene fissato per il 14 luglio a Vinkel, all'attracco del battello fluviale di Kalanos. Ci sono ben due settimane a disposizione per una deviazione alla ricerca della mitica forgia nanica celata nei meandri del Dente di Pietra.

domenica 26 luglio 2009

L'annotazione

Si fa presente che l'annotazione di cui sopra comporta per l'interessato le seguenti conseguenze di ordine canonico:

  • esclusione dall'incarico di padrino per battesimo e confermazione;
  • necessità della licenza dell'Ordinario del luogo per l'ammissione al matrimonio canonico;
  • privazione delle esequie ecclesiastiche in mancanza di segni di pentimento;
  • esclusione dai sacramenti.

L'Ordinario Diocesano

[Annotazione sul registro dei battezzati della volontà di non far più parte della Chiesa cattolica]

sabato 25 luglio 2009

Compagna Teresa

Guardami negli occhi e poi
Dimmi: "Non mi prenderanno mai"
Oh! Dimmi che c'è ancora posto nel tuo cuore
Dimmi dove e quando io ci sarò

Prendimi per mano, noi
Cambieremo il mondo come vuoi
Oh! Cambieremo vita libera e felice
Dimmi dove e quando io ci sarò

Teresa!
Rincorrere i sogni ci ha sempre portato fortuna
Teresa!
Quanto vorrei amarti solitudine

Oh! Guardami negli occhi e poi
Dimmi che non mi permetterai
Oh! Di lasciarmi andare
Oh! Di dimenticare
Dillo pure a tutti io ci sarò

Rincorrere i sogni ci ha sempre portato fortuna
Quanto vorrei amarti solitudine
Compagna Teresa ogni giorno ci porti la vita
Teresa non mi sfotti e corri più forte
Più forte che puoi
Parlami Teresa, dimmi
Dimmi che non è sangue
Il sangue che vedo
Che ti scorre fra i pugni
Stringimi le mani, noi
Noi cambieremo il mondo
Lo faremo come
Volevi tu
Ma quanto sei bella Teresa
Lo sai con te muore
Ciascuno di noi

Teresa non piangere
Teresa!
Rincorrere i sogni ci ha sempre portato fortuna
Teresa!

Quanto vorrei amarti solitudine
Solitudine
Dolce solitudine.

(Il Teatro degli Orrori)

venerdì 24 luglio 2009

Il talento non sempre è all'altezza della passione

Come ben sapete, Alëchin sosteneva che gli scacchi sono un'arte, mentre Capablanca li vedeva come pura tecnica; per Lasker, invece, gli scacchi significavano lotta. Ebbene, devo dire che nei primi tempi essi rappresentarono per me, più che una lotta, una zuffa tra polli, con tanto di schiamazzi e piume che volavano dappertutto. Curavo poco la mia difesa, sacrificavo i miei pezzi senza un vero criterio, e se pure mi riusciva di domare i piccoli incendi, quando tutto l'edificio andava a fuoco neanche me ne accorgevo. Ero convinto che la fantasia (dote che presumevo di possedere in abbondanza) dovesse avere la meglio sul "misero" calcolo da contabile, che era invece la prerogativa di tanti miei avversari i quali, tra continui e meticolosi bilanci di dare e avere, restavano alla fine con quel pedone in più che assicurava loro la vittoria. Sognavo di giocare alla maniera del grande Morphy, o di fare una partita come l'Immortale o la Sempreverde di Anderssen, dove, in una progressiva serie di sacrifici sempre più vistosi, potessi concludere con uno scacco matto eseguito in punta di fioretto con il solo pezzo rimastomi, foss'anche un pedone. Il talento, però, non sempre è all'altezza della passione. Così, mi accanivo a sognare qualcosa che non mi sarebbe mai appartenuto; in realtà ero ben lontano dalla concezione stessa del gioco. Per anni, tuttavia, questa passione crebbe in me fino a raggiungere ben presto proporzioni abnormi.

(Paolo Maurensig, "La variante di Lüneburg")

giovedì 23 luglio 2009

Hanno la faccia come il culo/1

Per settimane ci siamo sentiti ripetere che Patrizia D'Addario raccontava frottole. "Non è mai andata a casa del premier" (Niccolò Ghedini). "Non esistono registrazioni della D'Addario, a meno che qualcuno se le inventi" (ancora Ghedini). "Non sapevo che fosse una escort altrimenti non l'avrei frequentata né tantomeno l'avrei portata a cena dal presidente" (Giampaolo Tarantini). "Il presidente non sapeva che io rimborsassi le ragazze" (ancora Tarantini). "Non ho alcun ricordo di questa donna, ne ignoravo il nome e non avevo in mente il viso" (Silvio Berlusconi). "Purtroppo abbiamo sbagliato l'ospite" (ancora Berlusconi). "Non ho mai pagato una donna, naturalmente, non ho mai capito che soddisfazione ci sia, se non c'è il piacere della conquista" (ancora Berlusconi). "Qualcuno ha dato un mandato molto preciso e benissimo retribuito a questa signora D'Addario... un progetto eversivo" (ancora Berlusconi).

Ora, dalle conversazioni registrate dalla stessa D'Addario e pubblicate dal bravissimo Antonio Massari sul sito dell'Espresso, si scopre che hanno mentito tutti: Berlusconi, Ghedini, Tarantini, giornali e turiferari al seguito. Solo la D'Addario ha sempre detto la verità, senza prendere un euro per farlo. L'unico che l'ha "retribuita" è Tarantini, col quale Berlusconi si sentiva anche dieci o venti volte al giorno. Ma avrebbe dovuto pagarla anche il premier, secondo i patti. "Mille te li ho già dati – le dice Tarantini – poi se rimani con lui ti fa il regalo solo lui". Ma Berlusconi se ne dimentica, promettendo però un interessamento per un'operazione immobiliare cara alla signora, e lei se ne lamenta con Giampi: "Niente busta però... Tu mi avevi detto che c'era una busta. Mi ha fatto un regalino, non so, una tartarughina..."

Di fronte allo scandalo di quest'ennesima vagonata di menzogne di Stato, che occupa le pagine di tutti i giornali e i siti del mondo intero, il capo dello Stato non trova di meglio che attaccare quei pochi che fanno opposizione e auspicare "tregue" e "riforme condivise" (con chi? Con Papi? Con l'Utilizzatore Finale? Con il Puttaniere di Stato e i suoi ruffiani?). Al Pappone pensa di cavarsela dicendo "non sono un santo" (come se il problema fosse questo). I tg parlano d'altro (memorabile, l'altra sera, il mega-servizio del Tg1 di Menzognini su un ghiacciaio dell'Antartide). Pigi Battista, sul Corriere, farfuglia di "denunce pubbliche di comportamenti privati" e di "incursioni sputtanatorie", dimenticando forse che il premier è un bugiardo matricolato e la signora D'Addario era candidata alle elezioni comunali di Bari nel Popolo delle libertà soltanto un mese fa. Poveracci con la voce bianca o col caschetto mèchato alla Mastro Geppetto calunniano chi racconta i fatti sul Giornale di Papi. Mavalà Ghedini, sbugiardato platealmente dalle registrazioni, continua ad arrampicarsi sugli specchi, sostenendo contemporaneamente che i nastri sono falsi ("materiale del tutto inverosimile e frutto di invenzione") e che chi li ha pubblicati ha violato il segreto investigativo (dunque sono veri, se lui stesso ipotizza che siano in possesso della Procura di Bari). Avvocati un tempo "democratici" e "garantisti", come il rifondarolo Giuliano Pisapia, si alleano con Mavalà invocando sul Giornale indagini per "ricettazione" contro il giornalista che li ha pubblicati. Forse a questi principi del foro sfugge che le registrazioni non sono opera della magistratura o della polizia giudiziaria: le ha fatte, lecitamente, Patrizia D'Addario, e se le ha passate a qualche giornalista per dimostrare la propria attendibilità prima che venissero segretate, nessuno ha violato alcun segreto né alcuna legge. Il Giornale della ditta si scatena a demolire Patrizia con ogni sorta di insulto, senz'accorgersi che così peggiora la posizione dell'"utilizzatore finale", il Cavalier Padrone, che la ricevette in casa sua per due volte, ci trascorse una notte "nel lettone di Putin", le regalò due gioielli, promise di aiutarla in una pratica immobiliare, ci fece colazione insieme anzichè fare gli auguri al neoeletto presidente americano Obama, le raccontò dei suoi impegni istituzionali e internazionali, la richiamò al telefono e le diede appuntamento ad altri incontri per "farti leccare da una mia amica", mentre il partito a Bari la candidava nella lista del ministro Raffaele Fitto, "La Puglia prima di tutto".

(Marco Travaglio)

mercoledì 22 luglio 2009

Ma perché vanno tutti a mignotte?

Ci sono tante domande, piccole e grandi, che ci facciamo. Basta chiedere, basta informarsi, i giornalisti lo potrebbero fare. Per esempio, un interrogativo che non sarà fondamentale, ma a me m'è venuto, dopo queste intercettazioni, mi sono chiesta: ma perché vanno tutti a mignotte? C'hanno i soldi, c'hanno il potere, c'hanno tutto quello che vogliono, ma perché sempre e solo mignotte? È una domanda legittima, voglio dire: no? Ho chiesto in giro finché non me l'hanno spiegato, un ex tossico mi ha spiegato in modo molto semplice e chiaro che vanno a mignotte perché pippano: molto semplice. Perché la cocaina stimola la amigdala, che produce dopamina e ti fa venire voglia di scopare, però non ti si alza e le mignotte sono le uniche che hanno la pazienza di stare lì anche se non ti si alza, è molto semplice, è una verità che si potrebbe anche diffondere, perché no?

(Sabina Guzzanti, Piazza Navona, 8 luglio 2008)

martedì 21 luglio 2009

★ L'Anello di Ferro [NDT 03]

L'Anello di Ferro è un'organizzazione criminale diffusa in tutto il Granducato di Kaardoch. È invischiato nella tratta degli schiavi e in qualsiasi altra attività ne possa aumentare la ricchezza, l'influenza e il potere. I suoi affiliati sono generalmente persone prive di scrupoli: assassini recidivi e senza speranza di redenzione ai livelli più bassi della gerarchia; incantatori e scaltri professionisti nelle sfere più alte.

Golthar, un Maestro dell'Anello di Ferro, viene casualmente in possesso di un Arazzo Sacro, ma al momento di attivarlo è assalito da una creatura malvagia e l'Arazzo va distrutto nello scontro. Bramoso di impossessarsi dei tesori presumibilmente custoditi nei templi della Valle Perduta, col benestare dei suoi superiori sguinzaglia tre tribù di goblin nel Granducato di Kaardoch per assaltare tutte le fattorie alla ricerca di un altro Arazzo che gli indichi la strada verso la Valle.

lunedì 20 luglio 2009

La pena di morte in Bielorussia [05]

Inizialmente, in Bielorussia, erano esclusi dalla pena di morte i minori di 18 anni al momento del reato e le donne in stato di gravidanza: nel primo anno successivo all'indipendenza, una legge del 1° marzo 1994 ha esteso questa esclusione a tutte le donne. Successivamente, il Codice Penale entrato in vigore nel gennaio 2001, ha esentato tutti gli uomini aventi più di 65 anni nel momento in cui viene pronunciata la sentenza. Nel 1997 il Codice Penale era già stato emendato con l'introduzione del carcere a vita.

Il 4 novembre del 2003, il parlamento della Bielorussia ha inviato alla Corte Costituzionale una richiesta per valutare se la pena di morte fosse in linea con la Costituzione e con le direttive internazionali. Il parlamentare Andrei Nareiko ha avviato questa procedura evidenziando come gli articoli del Codice Penale che prevedono l'uso della pena di morte apparissero in conflitto con l'Articolo 24 della Costituzione, che garantisce a ogni persona il diritto alla vita e impegna lo Stato a proteggere l'esistenza umana contro ogni azione illegale. Andrei Nareiko ha inoltrato tale richiesta sulla base delle precedenti decisioni delle Corti Costituzionali ungherese e lituana, che avevano già decretato la pena di morte incostituzionale e non in linea con gli standard internazionali.
L'11 marzo 2004, la Corte Costituzionale bielorussa ha concluso la sua analisi rilevando che un certo numero di articoli del Codice Penale vigente sono incompatibili con la Costituzione e che, nelle attuali circostanze, l'abolizione della pena di morte (o, come primo passo, l'introduzione di una moratoria) potrebbe essere già stabilita dal Presidente e dal Parlamento.

domenica 19 luglio 2009

Tramontata è la luna

Tramontata è la luna
e le Pleiadi a mezzo della notte;
anche giovinezza già dilegua,
e ora nel mio letto resto sola.

Scuote l'anima mia Eros,
come vento sul monte
che irrompe entro le querce;
e scioglie le membra e le agita,
dolce amara indomabile belva.

Ma a me non ape, non miele;
e soffro e desidero.

(Saffo, traduzione di Salvatore Quasimodo)

sabato 18 luglio 2009

Tentazioni

Non voglio arrivare a dire di fare azioni dirette e dure nei confronti di certi giornali e di certi protagonisti della stampa, però sono tentato perché non si fa così... Perché, voi pensate che se io dico: non guardate più una tv o un'altra, non c'è nessuno che mi segue in Italia?

(Silvio Berlusconi, 4 aprile 2009)

[Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere. Mi sono imposto dei limiti. Mi sono detto che la migliore saggezza è quella che non ci abbandona dopo la vittoria. Con trecentomila giovani armati di tutto punto, decisi a tutto e quasi misticamente pronti ad un mio ordine, io potevo castigare tutti coloro che hanno diffamato e tentato di infangare il Fascismo. Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti. Potevo: ma non ho, almeno in questo primo tempo, voluto.

(Benito Mussolini, 16 ottobre 1922)]

venerdì 17 luglio 2009

Gli occhi erano verdi

Misero un segugio esplosivo sulle tracce di Turner a Nuova Delhi, sintonizzato sui suoi feromoni e sul colore dei capelli.
Lo raggiunse in una strada chiamata Chandni Chauk, e si lanciò verso la sua B.M.W. noleggiata, fra una selva di gambe nude e brune e ruote di tassì a pedale.
Il nucleo era costituito da un chilogrammo di esogene ricristallizzato e T.N.T. in scaglie.
Turner non lo vide arrivare.
L'ultima cosa che vide dell'India fu la facciata rosa di un posto che si chiamava Khush-Oil Hotel.
E dal momento che aveva un buon agente, aveva anche un buon contratto.
E dal momento che aveva un buon contratto, arrivò a Singapore un'ora dopo l'esplosione.
La maggior parte di lui, almeno.
Il chirurgo olandese ci scherzava sopra, dicendo che una percentuale non specificata di Turner non ce l'aveva fatta a partire dal Palam International con il primo volo, e aveva dovuto passare la notte in un magazzino, in una vasca di mantenimento.
Gli ci volle un mese, all'Olandese e alla sua squadra, per rimettere insieme Turner.
Clonarono un metro quadrato di pelle, facendola crescere su lastre di collageno e polisaccaridi di cartilagine di squalo.
Comprarono gli occhi e i genitali sul mercato libero.
Gli occhi erano verdi.

(William Gibson, "Giù nel cyberspazio")

giovedì 16 luglio 2009

La pena di morte in Bielorussia [04]

La possibilità di abolire la pena di morte è già contenuta nel corpus legislativo della Bielorussia (sia nella Costituzione, sia nel Codice Penale) ed è spesso richiamata dagli stessi funzionari di stato. In una lettera ad Amnesty International del novembre 2008, il vice Ministro degli Interni bielorusso ha affermato che le recenti modifiche legislative e l'uso del carcere a vita sono segnali di "un processo irreversibile verso la graduale abolizione della pena di morte".

Durante l'assemblea invernale (21-25 gennaio 2008) del PACE, Natalia Andreichuk, capo della Commissione Permanente sulla Legislazione e la Pubblica Amministrazione bielorusse, ha dichiarato: "La Bielorussia vuole progredire sulla strada verso gli standard del Consiglio d'Europa e questo proposito è testimoniato dall'intenzione di introdurre una moratoria sull'uso della pena di morte".

Alcuni passi significativi verso l'abolizione della pena capitale in Bielorussia sono già stati compiuti. Ad esempio, il numero di reati punibili con la morte è stato ridotto successivamente all'indipendenza dall'Unione Sovietica: il 6 luglio 1993 il Parlamento ha abolito la pena di morte per quattro illeciti di carattere economico e l'ha sostituita con la detenzione (massimo 15 anni di carcere) senza diritto alla libertà condizionata.
Tuttavia altre tipologie di reato sono state aggiunte ai crimini per cui è prevista la pena capitale: durante l'analisi del quarto rapporto periodico del governo bielorusso sull'attuazione dell'ICCPR (Ginevra, ottobre 1997), il Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha espresso preoccupazione per l'introduzione di nuovi reati punibili con la pena di morte, come nel caso della emanazione del DPR n.21 del 21 ottobre 1997 relativo alla lotta contro il terrorismo.

mercoledì 15 luglio 2009

Chi ha paura di Beppe Grillo?

La cosa interessante, più interessante ancora della candidatura di Grillo è la reazione del politburo del Partito Democratico, questi parrucconi indignati, vergogna, Grillo, teniamolo fuori dalla porta, una provocazione, non ha i titoli, ci ha attaccati e quindi non può entrare, queste muffe che stanno lì incrostate dalla notte al Jurassic Park, non si rendono conto questi poveretti perché ormai fanno anche pena, sono mucchietti di ossa, che più si incazzano e più rendono interessante la partita, non si rendono conto che più si incazzano e più dimostrano che se hanno paura di Grillo, essendo comunque i titolari del 26 e qualcosa per cento dei voti, pare perdano mille voti al giorno, vuole dire che sono proprio alla canna del gas, perché?

Perché i casi sono due: o Grillo alle primarie prende pochi voti e allora loro potranno dire: avete visto, era un bluff, ai nostri elettori non piace, ha sbagliato partito e quindi perché preoccuparsi; oppure invece Grillo prende molti voti e allora dovrebbero domandarsi il perché, perché chi è che va a votare alle primarie del Partito Democratico per Beppe Grillo? Elettori del Partito Democratico che condividono quello che dice Grillo, allora forse invece di occuparsi di Grillo, del suo linguaggio, della sua barba, della sua figura e fisionomia, forse farebbero bene a domandarsi perché una parte degli elettori del Partito Democratico, nonostante che Grillo abbia sempre bastonato il Partito Democratico, magari condividono quello che dice lui.

Non sarà che per sentir parlare di ambiente, di lotta al nucleare e di rifiuti zero bisogna andare sul blog di Grillo? Non sarà che per sentir parlare di acqua pubblica bisogna andare sul blog di Grillo? Che per sentir parlare del caso Aldrovandi, possibilmente prima della sentenza che ha condannato i poliziotti bisogna andare sul blog di Grillo o a partecipare al V day e che per sentir parlare dei condannati in Parlamento bisogna andare da quelle parti lì e che per sentir parlare di tante altre cose importantissime, pensiamo soltanto a tutto il tema dello sviluppo, della decrescita, dell’auto verde, tutti temi che sono sulla punta delle dita di Obama e che Grillo tratta da anni e che il centro-sinistra non tratta, allora forse se vogliono sconfiggere Grillo alle primarie dovrebbero provare a cominciare a rubargli il mestiere, a cominciare a parlare di alcune di queste cose che sono tutt’altro che robe qualunquiste o comiche, sono cose normali per una politica normale, invece si incazzano, strillano, preparano codicilli per sbarrargli la strada, credo che anche se dovesse durare soltanto una settimana, questa candidatura ha già sortito i suoi effetti, perché ha già mostrato quale parte del Partito Democratico è morta e sepolta e quale invece ha ancora una speranza.

(Marco Travaglio)

martedì 14 luglio 2009

Contro il bavaglio del ddl Alfano


Per la prima volta nella storia della Rete i blog entrano in sciopero. Accade oggi, con una giornata di rumoroso silenzio dei blog italiani contro il disegno di legge Alfano, i cui effetti sarebbero quelli di imbavagliare l'informazione in Rete. Il cosiddetto obbligo di rettifica, pensato sessant'anni fa per la stampa, se imposto a tutti i blog (anche amatoriali) e con le pesanti sanzioni pecuniarie previste, metterebbe di fatto un silenziatore alle conversazioni on line e alla libera espressione in Internet.
Clicca sul logo della campagna per aderire anche tu, o per avere maggiori informazioni.

lunedì 13 luglio 2009

★ La tirannia e la guerra [NDT 02]

Imponenti migrazioni di umanoidi ostili scuotono il continente e portano numerose tribù di gnoll a scendere dai monti Cime Nere (Monti Krahen) verso la Pianura. Gli gnoll aggrediscono con violenza sia Hutaaka che Traldar fino a metterne a rischio l'esistenza.

Le Alte Chieriche di Pflarr comandano il ritorno nella Valle Perduta. Gli Hutaaka portano con sé parte dei Traldar, chiudono l'accesso alla Valle e ricreano l'organizzazione gerarchico-sociale esistente nella Pianura.

Col passare degli anni, la drastica riduzione di risorse disponibili mina il benessere delle due civiltà e gli Hutaaka iniziano a tiranneggiare sui Traldar. Dopo anni di continuo inasprimento nel dominio della Valle, i Traldar insorgono contro gli Hutaaka e scoppia una guerra civile fra le due etnie. Gli scontri si protraggono fino ad oggi, ma nonostante la violenza e l'accanimento nessuna delle due fazioni prevale sull'altra: il conflitto è tuttora in corso.

domenica 12 luglio 2009

Beppe Grillo candidato alla segreteria del PD

Il 25 ottobre ci saranno le primarie del PDmenoelle. Voterà ogni potenziale elettore. Chi otterrà più voti potrà diventare il successore di gente del calibro di Franceschini, Fassino e Veltroni. Io mi candiderò.

Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c'è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini. Una sinistra senza programmi, inciucista, radicata solo nello sfruttamento delle amministrazioni locali. Muta di fronte alla militarizzazione di Vicenza e all'introduzione delle centrali nucleari. Alfiere di inceneritori e della privatizzazione dell'acqua. Un mostro politico, nato dalla sinistra e finito in Vaticano. La stampella di tutti i conflitti di interesse. Una creatura ambigua che ha generato Consorte, Violante, D'Alema, riproduzioni speculari e fedeli dei piduisti che affollanno la corte dello psiconano. Un soggetto non più politico, ma consortile, affaristico, affascinato dal suo doppio berlusconiano. Una collezione di tessere e distintivi. Una galleria di anime morte, preoccupate della loro permanenza al potere. Un partito che ha regalato le televisioni a Berlusconi e agli italiani l'indulto.

Io mi candido, sarò il quarto con Franceschini, Bersani e Marino. Partecipo per rifondare un movimento che ha tolto ogni speranza di opposizione a questo Paese, per offrire un'alternativa al Nulla.

Il mio programma sarà quello dei
Comuni a Cinque Stelle a livello nazionale, la restituzione della dignità alla Repubblica con l'applicazione delle leggi popolari di Parlamento Pulito e un'informazione libera con il ritiro delle concessioni televisive di Stato ad ogni soggetto politico, a partire da Silvio Berlusconi. Temi troppo duri per le delicate orecchie di un Rutelli e di un Chiamparino. Ci sono milioni di elettori del PDmenoelle che vorrebbero avere un PDcinquestelle. Con questo apparato affaristico e venduto non hanno alcuna speranza. Il PDmenoelle è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare più la polizza. Arrivederci al 25 ottobre!

(Beppe Grillo)

sabato 11 luglio 2009

Sul filo del rasoio

Sento il respiro che ti corre nel petto
Quando piangi nel buio e solo il vuoto è con te
Gocce di vetro dai tuoi occhi velati
Come pioggia di fuoco che fermare non sai
Fiore scarlatto che fiorisci nel fango
Non lasciarti morire dimmi quello che vuoi
Fa che la notte non sia solo un fraseggio
Ma trasformala in luce so che ce la farai

Non disperare se sul filo del rasoio sei
Guarda oltre il buio sul filo del rasoio

Lascia che il tempo muoia sulle tue labbra
Se vuoi più di un istante se sei più di un eroe
Oltre l'orgoglio di un destino segnato
Cerca il fragile muro che divide
Adesso vendi i tuoi sogni perché tutto è permesso
Sputa le tue risposte rinnegando i tuoi dei
Guarda il tuo fato una fiamma dorata
Con un soffio la pieghi se lo vuoi ce la fai

Non disperare se sul filo del rasoio sei
Stringi forte il pugno sul filo del rasoio!

(Crash Box)

venerdì 10 luglio 2009

★ La Valle e la Pianura [NDT 01]

Nell'attuale Granducato di Kaardoch convivono due diverse civiltà: gli Hutaaka (contemplativi, intellettuali, filosofici) e i Traldar (operativi, materiali, pragmatici). Gli Hutaaka abitano nella Valle Perduta, i Traldar nella Pianura.
Valle e Pianura sono separate da una gola entro cui scorre il fiume Fiammafuoco (Foamfire).

Col passare degli anni le due etnie entrano in contatto. Dopo la reciproca diffidenza iniziale, i rapporti si saldano e si crea un equilibrio basato sulla pacifica supremazia degli Hutaaka sui Traldar: entrambe le civiltà ne beneficiano.

La casta religiosa degli Hutaaka decide che la Valle Perduta sarà destinata all'edificazione di templi, alla custodia di tesori e reliquie e alla dimora dei chierici di Pflarr. Di conseguenza gli Hutaaka si mescolano con i Traldar nella Pianura e nel contempo l'accesso alla Valle Perduta viene occultato. Per ritrovare la strada verso la Valle, le Alte Chieriche confezionano degli Arazzi Sacri: a prima vista sono dei semplici arazzi, ma se attivati la loro trama rivela la via verso la Valle Perduta.

giovedì 9 luglio 2009

Una tranquilla notte di Regime

È una tranquilla notte di Regime. Le guerre sono tutte lontane. Oggi ci sono stati soltanto sette omicidi, tre per sbaglio di persona. L'inquinamento atmosferico è nei limiti della norma. C'è biossido per tutti. Invece non c'è felicità per tutti. Ognuno la porta via all'altro. Così dice un predicatore all'angolo della strada, uno dall'aria mite, di quelli che poi si ammazzano insieme a duecento discepoli. Ce n'è parecchi in città. Dai difensori dei diritti dei piccioni alla Liga Artica. Siamo una democrazia.

(Stefano Benni, "Baol")

mercoledì 8 luglio 2009

E lei venne!

Fa-fo-fe-fo-finalmente è mo-morta
fo-folle creatura
adesso posso bere quanto mi pare
senza vederti impazzire

senza dovermi sfibrare,
ma soprattutto senza
con gesto quotidiano richiamare l'attenzione delle forze dell'ordine.

E lei venne!
Folle di una creatura

incontro al destino
beffardo e crudele.

Era-era-era un'estate come questa che mi innamorai di lei,
per spegnere la sete orrenda che mi divora dentro
non basterebbe il vino che può contenere la sua tomba
e non è poco visto che l'ho gettata dritta in fondo a un pozzo.

Ma quanto siete stronzi sfigati e ricchi di mai!
Né d'estate né d'inverno avete saputo cosa sia davvero l'amore.
Evviva sono libero, libero oh!
La libertà della mente, adesso posso bere quanto cazzo mi pare,
senza vederti impazzire, senza dovermi sfigurare,
ma soprattutto senza
con gesto quotidiano richiamare l'attenzione delle forze dell'ordine.

Stasera mi sbronzo di brutto
e alla fine mi sdraio per terra e dormo come un cane.
Mi passasse sopra un tir o un intercity io me ne frego!
Me ne frego di dio
me ne frego del demonio
me ne frego dei sacramenti
me ne frego di te.
Non me ne frega niente di dio del demonio dei sacramenti e di te!

Folle di una creatura
incontro a un destino

beffardo e crudele.
Oh! Non siamo tutti, chi un po' più o chi un po' di meno,
siamo tutti-tutti-tutti completamente pazzi!

(Il Teatro degli Orrori)

martedì 7 luglio 2009

★ Una lettera a Lukashenko

Con un semplice francobollo da 0,65€ è possibile inviare una lettera al presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, per chiedergli una moratoria sulla pena di morte e la commutazione in pena detentiva delle sentenze dei prigionieri attualmente nel braccio della morte.


Alyaksandr Lukashenka
President
ul. Karla Marxa 38
220016 Minsk
Belarus

Dear President Lukashenka,

I am writing to you as supporter of Amnesty International, the non governmental organization which, since 1961, has been working in defence of Human Rights wherever they are violated.

Belarus is the last country in Europe and in the former Soviet Union that is still carrying out executions.

Amnesty International opposes the death penalty in all cases without exception. It violates the right to life as proclaimed in the Universal Declaration of Human Rights. It is the ultimate cruel, inhuman and degrading punishment.

I urge your government to:

immediately establish a moratorium on all death sentences and executions with a view to abolishing the death penalty, as provided by the UN General Assembly resolution 63/168 adopted on 18 December 2008;

commute without delay the sentences of all prisoners currently on death row to terms of imprisonment.

Thank you for your attention.

[Egregio Presidente Lukashenko, le scrivo in quanto sostenitore di Amnesty International, l'organizzazione non governativa che lavora dal 1961 in difesa dei diritti umani, ovunque siano violati. La Bielorussia è l'ultimo paese dell'Europa e dell'ex Unione Sovietica che ancora pratica esecuzioni. Amnesty International si oppone alla pena di morte in tutti i casi e senza eccezioni. Essa viola il diritto alla vita, così come proclamato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e costituisce una punizione crudele, inumana e degradante. Esorto il suo governo a: stabilire un'immediata moratoria su tutte le condanne a morte e sulle esecuzioni in vista di una totale abolizione della pena capitale, come richiesto dalla Risoluzione 63/168 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite adottata il 18 dicembre 2008; commutare in pena detentiva, senza alcun indugio, le sentenza di tutti i prigionieri che si trovano nel braccio della morte. La ringrazio per l'attenzione.]

lunedì 6 luglio 2009

★ Sofia e le opinioni

- Vedi Sofia, le persone non la pensano tutte allo stesso modo. Su ogni cosa c'è chi ha un'idea e chi ne ha un'altra: queste idee si chiamano opinioni. Per esempio, guarda quella lampada, - e mentre camminiamo indico una plafoniera orribile attaccata al soffitto. - Secondo te è bella o brutta?
- Secondo me è brutta.
- Secondo me invece è bella: tu hai la tua opinione, io ho la mia. Capito?
- Si.

Sono molto soddisfatto della mia prima lezione di relativismo: Sofia non ha nemmeno sei anni, ma vista l'aria che tira meglio iniziare subito ad abituarla alla tolleranza.

Passa qualche settimana e mi ritrovo sdraiato con lei sul tappeto a commentare le copertine dei suoi DVD.
- Papà, chi ti piace di più dei fidanzati delle Winx?
Guardo perplesso i cinque bellocci e dopo un po' ne scelgo uno che ricorda vagamente Terence di Candy Candy: - A me piace questo qui. A te?
- A me piace Sky, il fidanzato di Bloom, - risponde senza nemmeno pensarci un istante, e indica quello che avevo scartato per primo.
- Ma Sofia, è orribile, ha dei capelli che pare un fagiano!
- Ma no, è bellissimo!
- Dai Sofia, biondo platino, sembra Enzo Paolo Turchi!
Un secondo di silenzio e poi: - Papà, come si chiamano quelle cose che ognuno ha le sue, ma sono diverse?
- Mmm, non ho capito bene la domanda, in che senso ognuno ha le sue, ma sono diverse?
- Ti ricordi della lampada che per me era brutta e per te era bella? Quelle cose che ognuno ha le sue.
- Ah, dici le opinioni?
- Si, ecco, le opinioni: tu hai la tua opinione, io ho la mia.
- ...

domenica 5 luglio 2009

La ricetta democratica

Andrea Cangini: Presidente Cossiga, pensa che minacciando l'uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
Francesco Cossiga: Dipende, se ritiene d'essere il presidente del Consiglio di uno stato forte no, ha fatto benissimo. Ma poiché l'Italia è uno stato debole, e all'opposizione non c'è il granitico PCI ma l'evanescnte PD, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia.

AC: Quali fatti dovrebbero seguire?
FC: Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand'ero ministro dell'Interno.

AC: Ossia?
FC: In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...

AC: Gli universitari, invece?
FC: Lasciarli fare. Ritirare le forze di Polizia dalle strade e dalle Università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città.

AC: Dopo di che?
FC: Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di Polizia e Carabinieri.

AC: Nel senso che...
FC: Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano.

AC: Anche i docenti?
FC: Soprattutto i docenti.

AC: Presidente, il suo è un paradosso, no?
FC: Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!

AC: E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? In Italia torna il fascismo, direbbero.
FC: Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l'incendio.


(Andrea Cangini, intervista a Cossiga, 23 ottobre 2008)

[Francesco Cossiga: ministro dell'Interno dal 1976 al 1978, presidente del Consiglio dei Ministri dal 1979 al 1980, presidente del Senato dal 1983 al 1985, presidente della Repubblica Italiana dal 1985 al 1992, Senatore a vita]

sabato 4 luglio 2009

La memoria è uno strumento

Ho trovato molto grave che La Russa, l'8 settembre, tirasse fuori la storia per cui, secondo la sua formazione politica, erano dei patrioti anche i fascisti di Salò, perché questa è una cosa neanche semplicemente ridicola, è una violenza inaccettabile.

Perché voglio dire, il fascismo, fino a quando noi possiamo pensare che gli Italiani erano brava gente, erano dei selleroni bonaccioni che vedevano il fascismo come "annamo a magna', famo una gita ai Castelli"? Quando? Dall'episodio della morte di Matteotti? Oppure no, dobbiamo andare un po' più avanti? Le guerre coloniali? Che vengono portate avanti comunque? Beh, insomma, lì si andava a sterminare un popolo, anche coi gas tossici, pure l'Africa non era una passeggiata. L'Italia è un paese colonialista, lo è stato, lo è ancora oggi fortemente a livello economico come molti altri paesi. Quando allora? Con le leggi razziali nel '38? Beh, se non hai preso coscienza nel '38 o eri veramente imbecille o probabilmente avevi il tuo guadagno, no? Se non hai capito cosa era il fascismo nel '38, allora quando, nel '39, con la guerra? Nel '40, quando l'Italia entra in guerra, coi bombardamenti?

Non si racconti questa orrenda stupidaggine dei cosiddetti "ragazzi di Salò", come se fossero tutti ragazzini che giocavano a biglie: quella era gente che ammazzava altra gente, non stavano lì a giocare a figurine.

Se la destra ha utilizzato la memoria come strumento per agire nel presente, e lo sta utilizzando in maniera sempre più forte, la sinistra questo strumento lo utilizza in maniera retorica, propagandistica. Retorica, neanche propagandistica, magari propagandistica, proprio retorica: "La memoria, ricordiamo il passato affinché nel futuro non si torni a vivere le stesse tragedie". Ma come, le stiamo vivendo adesso, nel presente! Perché, nel '94 non c'è stato un genocidio in Ruanda? E quello che sta succedendo adesso in centro-Africa, in quasi tutta l'Africa, soprattutto in centro-Africa, in Darfur, non è un genocidio, non si può usare questa parola?

Allora o questa memoria la utilizziamo come strumento, così come un martello: se ce l'ho, il martello lo utilizzo per piantare un chiodo nel muro, non lo utilizzo solo perché è un bell'oggetto. Se è un bell'oggetto, ma non ci pianto i chiodi, se lo butto via è meglio. Allora meglio buttarla via la memoria se non ci serve più. Ma se ci serve utilizziamola come strumento.

(Ascanio Celestini, intervista, 25 aprile 2009)

venerdì 3 luglio 2009

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari

Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare.

(Martin Niemöller - Bertolt Brecht)

giovedì 2 luglio 2009

Panico!

(Hai mai provato l'orrore?)
(Cosa?)

Una canzone nata contro il panico
Un esorcismo, un tocco di voodoo
Un modo per allontanare il baratro
Senza ansiolitici, senza lo Xanax

Come cani in autostrada
Come in cerca della roba
Avere la visione della morte

(Refrain)

Fottere tutto e naufragare
Mettere gli stivali e farli andare
Correre per non arrivare
Amare il rogo, amare il suo bruciare
Sopra il palco illuminato
O nel deserto mettersi a cantare

(Che cosa?)

Un inno rock and roll à la Lee Hazlewood

(Seconda strofa)

Una canzone nata contro il panico
Contro l'angoscia e la carestia
Una preghiera contro l'inquietudine
Contro l'orrore e il vuoto quotidiano

Come santi sebastiani
Come bestie sugli altari
Avere la visione della morte

(One, two, three, four)
(Cosa?)

Fottere tutto e naufragare
Mettere gli stivali e farli andare
Correre per non arrivare
Amare il rogo, amare il suo bruciare
Sopra il palco illuminato
O nel deserto mettersi a cantare

(Che cosa?)
(Indovina?)


Una canzone country contro il panico.

(Come on... let's go!)

(Baustelle)

mercoledì 1 luglio 2009

★ Il primo livello [TSC 03]

La discesa verso la Cittadella è difficoltosa, ma tranquilla. Nelle prime stanze esplorate gli avventurieri incontrano segni di morte ovunque: un goblin trafitto da una lancia, un altro ucciso da una trappola, i corpi di due chierici divorati da alcuni ghoul. I chierici indossano delle vesti color ocra e portano al collo dei ciondoli triangolari di ossidiana incisi con una "Y" rovesciata, segni inequivocabili di un qualche culto sconosciuto.

Dopo aver esplorato l'ala sud della costruzione, i PG si dirigono verso il cuore del primo livello ed incontrano la tribù di coboldi che la occupa. Anche se non si tratta di creature aggressive o particolarmente robuste, i coboldi sono in evidente soprannumero e gli avventurieri convengono di non mostrarsi ostili. Anzi, fanno un patto con la regina: loro recupereranno per lei l'animale simbolo del clan (un piccolo drago bianco sfuggito alla sorveglianza) ed ella in cambio offrirà loro il supporto per esplorare il resto delle rovine e soprattutto per sconfiggere i goblin che vi dimorano.

La cattura del drago avviene senza troppi problemi, ma esplorando il dungeon alla ricerca dell'animale gli avventurieri si imbattono nel cadavere di Karakas, uno degli esploratori scomparsi. Nel tesoro accumulato dal drago c'è un contenitore d'osso al cui interno è conservata una pergamena ingiallita scritta in rune naniche.

L'incontro con i goblin invece è tutt'altro che pacifico: non c'è neanche speranza di parlamentare e si va subito allo scontro, che in qualche modo vede sopravvivere tutto il gruppo. In una delle stanze adibita a prigione viene rinvenuto Erky Timbers, uno gnomo catturato mesi prima e che è sopravvissuto grazie alla protezione della sua divinità. Il capotribù dei goblin porta al dito un anello d'oro su cui è incisa una "H": Gilgamesh sa che è il simbolo degli Hucrele.

L'esplorazione termina sul ciglio di una cavità che conduce al livello inferiore: si tratta di un pozzo le cui pareti sono coperte di rampicanti. Accedere al piano sottostante non sarà difficile, ma tutti decidono di riprendere le forze prima di calarsi, e così trascorrono qualche giorno nell'area occupata dai coboldi, di cui hanno ormai guadagnato la fiducia.