Con 54 voti a favore, 5 contrari e 6 astensioni, il 19 agosto l'Assemblea nazionale del Benin ha approvato la ratifica del Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici. Espressamente mirato all'abolizione della Pena di morte, il Secondo protocollo opzionale ha compiuto vent'anni proprio nel luglio scorso.
La schiacciante maggioranza a favore della ratifica, attesa tra la fine di quest'anno e l'inizio del prossimo, rispecchia la dichiarazione di Mathurin Coffin Nago, Presidente dell'Assemblea nazionale: "Il Benin è intenzionato a sostenere la dignità umana e il progressivo sviluppo dei diritti umani". A oggi sedici paesi africani hanno abolito la pena di morte per tutti i reati, tra cui tre - Burundi, Togo e Gabon - negli ultimi due anni.
L'entusiasmo di Amnesty International per questa notizia è stato espresso da Véronique Aubert, vice direttore per l'Africa: "Le autorità del Benin dovrebbero essere elogiate per aver compiuto un passo così importante, in linea con la tendenza globale a mettere fuorilegge questa punizione crudele. Il Benin dovrebbe essere da esempio per i vicini paesi dell'Africa Occidentale".
Benché la pena di morte sia prevista dal codice penale, le autorità del Benin non eseguono condanne a morte da oltre vent'anni. L'ultima esecuzione nota ad Amnesty International è avvenuta nel settembre del 1987. Attualmente almeno quattordici persone sono detenute nei bracci della morte.
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