sabato 3 aprile 2010

La pena di morte in Giappone [News 01]

L'85,6% della popolazione giapponese è favorevole alla pena di morte. Questi i dati di un sondaggio del governo nipponico. Circa tremila gli intervistati, tutti con più di vent'anni di età.

Interessantissime le motivazioni alla base della scelta: il 54,1% del campione cita i sentimenti delle vittime e dei loro parenti che "non potrebbero trovare soddisfazione" in caso di abolizione, mentre il 53,2% ritiene che i responsabili di crimini atroci "debbano pagare con la propria vita". Il 51,5% degli intervistati, infine, sostiene che se la pena di morte venisse abolita si assisterebbe all'aumento dei crimini più gravi.

Rispetto allo stesso sondaggio effettuato nel 2004 c'è stato un incremento del 4,2% dei favorevoli alla pena di morte.

Solo il 5,7% ha dichiarato di essere contrario alla pena di morte e di questi la metà sostiene che i criminali debbano essere tenuti in vita e soffrire per ciò che hanno commesso.

Nonostante il netto schieramento della popolazione a favore della pena capitale, il nuovo governo a guida Democratica sta tentando di avviare una riflessione sul tema: il ministro della Giustizia, Keiko Chiba, storica sostenitrice di Amnesty International, ha assicurato che favorirà un dibattito pubblico e si muoverà con prudenza prima di prendere decisioni importanti.

Nel 2009 sono state sette le esecuzioni registrate in Giappone, quindici quelle nel 2008.

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