I Romanì sono considerati nomadi nonostante la stanzialità sia ormai attestata come scelta maggioritaria, in alcuni casi già dal '400. Anche in Italia la maggior parte di loro vorrebbe radicarsi in un territorio in conseguenza del venire meno, nell'economia contemporanea, del "prestigio sociale" delle attività professionali connesse alla loro secolare storia nomade (giostrai, venditori di cavalli, arrotini, circensi, etc.).
La definizione "nomade" contiene di per sé un elemento discriminatorio ed escludente in quanto tratta le persone di cultura Romanì, che risiedono permanentemente sul territorio, come nomadi. Il termine costituisce un nesso inscindibile con la discriminazione che subisce la popolazione Romanì ed è utilizzata spesso anche da parte governativa.
Il nomadismo è stato utilizzato dal legislatore in Italia per escludere le minoranze linguistiche, in particolare le comunità parlanti la lingua romanì, dai benefici della legge n. 482 del 1999 sulle "Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche" che prevede l'uso della lingua della minoranza per lo svolgimento delle attività educative.
La ECRI, nei suoi "rapporti sull'Italia", ha invitato diverse volte ad abbandonare, nelle "politiche a riguardo di Rom e Sinti", il "falso presupposto che i membri di tali gruppi siano nomadi", in base ai quali è attuata "una politica di segregazione dal resto della società" con l'istallazione di "campi nomadi", concepiti in base al principio della presenza temporanea dei Rom, in molti casi senza accesso ai servizi più basilari, favorendo la de-responsabilizzazione delle amministrazioni locali dal dover fornire servizi scolastici e sociali finalizzati all'integrazione.
La lotta (clericale) contro i tumori
1 giorno fa
Per il comportamento irrispettoso che hanno nei confronti della civiltà,è giusto che vengano attrezzati luoghi dove possono vivere per conto loro. La parola nomade, è il contrario di residente, non mi pare che alcun rom, si nomade. al contrario essi si stanziano in un posto per non andare più via deturpando ogni pezzo di civitas costruito con sacrificio per mezzo dei soldi dei contribuenti.
RispondiEliminaPer compotramento irrispettoso dovremmo fucilare quattro italiani su cinque e nove politici italiani su dieci. Senza processo.
RispondiEliminaCome detto nel post, i Rom non sono nomadi, se si eccettuano i giostrai e pochi altri.
Se pensi di risolvere il problema - chiamiamolo cinicamente così - con la segregazione stai fuori strada. Ma comunque la pensi non venirmi a parlare di soldi dei contribuenti in riferimento ai Rom, c'è chi ruba per mangiare e chi ci ruba il futuro per comprarsi una casa con vista sul Colosseo.