L'Arabia Saudita applica la pena di morte nei confronti di minorenni in aperta violazione dei suoi obblighi in quanto Stato parte sia del Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), sia della Convenzione sui diritti dell'infanzia (CRC).
Nonostante sia uno Stato parte della CRC, l'Arabia Saudita non ha direttive chiare che impediscano l'applicazione della pena di morte nei confronti dei minorenni. È a discrezione dei giudici stabilire se un ragazzo è maggiorenne o meno, decidendo quindi l'età a partire dalla quale si viene considerati responsabili di un reato.
Secondo le informazioni in possesso di Amnesty International, sembra che il Shoura Council - un organo i cui membri sono nominati dal Re per consigliarlo in materia legislativa - abbia approvato una proposta di legge che innalza la maggiore età a diciotto anni. Tuttavia questa legge deve ancora essere vagliata dal Consiglio dei ministri e ricevere l'approvazione finale dal Re prima che possa entrare in vigore.
Nel 2007, le osservazioni conclusive del rapporto sull'Arabia Saudita del Comitato sui diritti dell'infanzia, riportavano e sottolineavano le affermazioni della delegazione saudita secondo le quali le autorità non avrebbero messo a morte minorenni. Nel 2006, le autorità saudite avevano indicato al CRC che non era stata eseguita nessuna condanna a morte di minorenni. Tuttavia Amnesty International ha documentato molti casi di minorenni condannati alla pena capitale e, in alcuni casi, messi a morte. Il 21 luglio 2007 Dahayan Rakan al-Subai'i è stato decapitato nel Governatorato di Taif, nell'Arabia Saudita occidentale: quando commise il reato per il quale era stato condannato aveva circa sedici anni.
A causa della segretezza che circonda il sistema penale in Arabia Saudita, non è possibile stabilire con certezza il numero esatto di imputati minorenni all'epoca del reato condannati a morte e attualmente presenti nelle prigioni saudite.
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1 giorno fa
Credo che i primi paesi al mondo che applicano la pena di morte(non so se gli unici e non ho mai capito che classifica sia mai questa, se classifiche se ne possono fare su una cosa del genere) sono proprio Usa, Cina, Iran e Arabia Saudita.
RispondiEliminaSi, ci sono molte statistiche in merito. Parlando di numero di esecuzioni tout court nel 2008 abbiamo Cina (1718), Iran (346), Arabia Saudita (102), USA (37), Pakistan (36) e Iraq (34). Però solo quelli degli USA sono dati certi, gli altri numeri vanno letti come "almeno".
RispondiEliminaC'è anche da dire che in USA sono previste delle tutele per i condannati (es. appello automatico) mentre negli altri Paesi spesso le sentenze arrivano dopo processi sommari e confessioni estorte mediante tortura. Bel mondo di merda!