Dopo il fermo a Venezia di alcuni provocatori che disturbavano una cerimonia della Lega Nord con l'ostentazione della bandiera italiana, un altro pericoloso provocatore è stato identificato ieri a Roma. Si tratta di G. N., 85 anni, colto in flagrante della forze dell'ordine mentre sventolava una bandiera tricolore.
"Si tratta di un chiaro sberleffo alle forze del nord", dice un funzionario della questura, confermando che sull'anziano provocatore sono in corso indagini. "Abbiamo scoperto che ha esposto la bandiera italiana anche sulla sua residenza romana - conferma un altro responsabile della sicurezza - e questa è una provocazione intollerabile. Dove crede di essere, in Italia?".
Per ora dal mondo politico non sono giunti commenti, ma un'inattesa apertura arriva dalla Lega: "Non abbiamo niente contro la bandiera italiana, a patto che si tolgano la parte bianca e quella rossa", ha detto in mattinata Calderoli dal suo letto all'ospedale di Varese dove sta curando un'intossicazione. "Sto bene - ha detto - certo quando Bossi mi ha versato in testa l'acqua del Po ho temuto di morire, visto quello che tanti bravi industriali padani versano nel fiume per non poagare gli impianti antinquinamento".
Tornando alla provocazione dell'anziano G. N., i toni si fanno più aspri. Durante una diretta a Radio Padania, l'umore degli ascoltatori è risultato decisamente alterato: "Vedere sventolare il tricolore ci offende come padani - ha detto un militante. Di questo passo cosa vorranno da noi, che paghiamo le tasse? Le multe sulle quote latte? O addirittura che impariamo l'italiano?".
Il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, richiesto di un commento, ha detto solo "viva la Padania" con un rutto. Il ministro degli interni Roberto Maroni è intervenuto sulla vicenda: "Data l'età del provocatore non abbiamo preso provvedimenti drastici, starà agli arresti domiciliari e mangerà polenta per sei mesi. Ora scusate, devo andare. Devo accertarmi che i nostri amici libici sparino solo sui migranti e non su pescatori, anche se pur sempre siciliani". Il ministro è anche intervenuto sulle polemiche suscitate dal simbolo della Lega Nord nella scuola statale di Agro (Brescia): "Capisco lo sconcerto - ha detto - per ora possiamo mettere il sole delle alpi solo sui banchi, ma ci stiamo attrezzando per tatuarlo sulle chiappe degli studenti più meritevoli".
(Alessandro Robecchi)
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