Come faccio? Non sopporto molto Capodanno (http://cob-apienavoce.blogspot.com/2010/01/le-cinque-feste-piu-idiote-dellanno.html) quindi non ricordo cosa ho indossato, un paio di boxer a caso...
Questa mattina stessa, prima di incontrare il tuo blog, ho cercato in rete un verso di Walt Whitman che avevo letto da qualche parte, isolato dalla sua fonte. Non ho trovato in italiano alcun riferimento al testo da cui è preso, ma digitando in inglese ho trovato ciò che cercavo. Amo molto Whitman e fino ad ora ho letto pochissime sue poesie, perchè mi piace sbatterci contro a mia insaputa, per leggervi magari proprio quello che stavo pensando. Per un conosciuto comportamento del Caso, ho ritrovato qui il verso di Whitman tanto cercato così, per ricambiare il suo dono e la tua gentilezza ne trascrivo qui il testo originale e la mia traduzione, fatta in casa, ma condotta fino all'ultimo verso da un grande appagamento, molto simile alla felicità. Accettali come un'offerta al possibile ritorno della tua scrittura. Ciao
A GLIMPSE
A GLIMPSE through an interstice caught, Of a crowd of workmen and drivers in a bar-room around the stove late of a winter night, and I unremark'd seated in a corner, Of a youth who loves me and whom I love, silently approaching and seating himself near, that he may hold me by the hand, A long while amid the noises of coming and going, of drinking and oath and smutty jest, There we two, content, happy in being together, speaking little, perhaps not a word.
UNO SCORCIO
UNO SCORCIO, attraverso un'interstizio colto, D'una folla di operai e autisti nella sala di un bar, attorno alla stufa, tardi una sera d'inverno. Ed io, inosservato seduto in un angolo; Di un giovane che mi ama, e che io amo, che si avvicina silenzioso, e si siede accanto, tanto che può tenermi per mano; Un lungo istante, in mezzo al rumore dell'andirivieni, del bere ed imprecare e dello scherzo volgare, In quello noi due, contenti, felici nell'essere insieme, parlando appena, dicendo forse neppure una parola.
bella, nella sua semplicità...bacio
RispondiEliminaCiao, bentornata :)
RispondiEliminail silenzio dei sentimenti, la migliore espressione.
RispondiEliminaRansie, con la foto del tuo ultimo post mi hai fatto venire un infarto :)
RispondiEliminaahahhaah
RispondiEliminavedi come si fa ad attirare i maschietti?! (va be che te lo dico affà? Berlusca docet)
Ad ogni modo, partecipi? :D
Eddai non farti pregare
Come faccio? Non sopporto molto Capodanno (http://cob-apienavoce.blogspot.com/2010/01/le-cinque-feste-piu-idiote-dellanno.html) quindi non ricordo cosa ho indossato, un paio di boxer a caso...
RispondiEliminaBella. (:
RispondiEliminaQuesta mattina stessa, prima di incontrare il tuo blog, ho cercato in rete un verso di Walt Whitman che avevo letto da qualche parte, isolato dalla sua fonte. Non ho trovato in italiano alcun riferimento al testo da cui è preso, ma digitando in inglese ho trovato ciò che cercavo. Amo molto Whitman e fino ad ora ho letto pochissime sue poesie, perchè mi piace sbatterci contro a mia insaputa, per leggervi magari proprio quello che stavo pensando. Per un conosciuto comportamento del Caso, ho ritrovato qui il verso di Whitman tanto cercato così, per ricambiare il suo dono e la tua gentilezza ne trascrivo qui il testo originale e la mia traduzione, fatta in casa, ma condotta fino all'ultimo verso da un grande appagamento, molto simile alla felicità. Accettali come un'offerta al possibile ritorno della tua scrittura. Ciao
RispondiEliminaA GLIMPSE
A GLIMPSE through an interstice caught,
Of a crowd of workmen and drivers in a bar-room around the
stove late of a winter night, and I unremark'd seated in a
corner,
Of a youth who loves me and whom I love, silently approaching
and seating himself near, that he may hold me by the hand,
A long while amid the noises of coming and going, of drinking
and oath and smutty jest,
There we two, content, happy in being together, speaking little,
perhaps not a word.
UNO SCORCIO
UNO SCORCIO, attraverso un'interstizio colto,
D'una folla di operai e autisti nella sala di un bar, attorno alla stufa,
tardi una sera d'inverno. Ed io, inosservato seduto in un angolo;
Di un giovane che mi ama, e che io amo, che si avvicina silenzioso, e si siede accanto, tanto che può tenermi per mano;
Un lungo istante, in mezzo al rumore dell'andirivieni, del bere ed imprecare e dello scherzo volgare,
In quello noi due, contenti, felici nell'essere insieme, parlando appena, dicendo forse neppure una parola.