Insieme agli Stati Uniti d'America, il Giappone è una delle due nazioni industrializzate che oggi mantiene la pena di morte e continua a usarla.
In media, ogni anno il Giappone mette a morte tramite impiccagione un modesto numero di prigionieri. Tuttavia le misure di salvaguardia per questi imputati, accusati e condannati per reati capitali, sono inadeguate.
Dopo l'arresto, i detenuti possono essere interrogati per periodi prolungati fino a 23 giorni, senza la presenza di un consulente legale. Quando viene emessa la condanna - gli imputati accusati di reati capitali in Giappone sono raramente assolti dai giudici - i prigionieri nel braccio della morte sono detenuti in condizioni dure, caratterizzate da isolamento, mancanza di stimoli, rigida disciplina e allontanamento in cella di punizione per banali infrazioni delle regole.
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1 giorno fa
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