Le esecuzioni in Giappone sono svolte in segreto. Gli avvocati incontrano spesso difficoltà per ottenere informazioni, anche sulla salute dei prigionieri, e non è dato alcun preavviso di esecuzione. I parenti sono informati solo dopo che l'esecuzione ha avuto luogo e i prigionieri vivono nella paura costante che ogni giorno possa essere l'ultimo.
Secondo le norme internazionali sui diritti umani, i detenuti condannati che hanno gravi disturbi mentali - presenti al momento del reato o acquisiti a causa della loro prolungata detenzione in condizioni difficili - non devono essere messi a morte, eppure il sistema giapponese non riesce a proteggerli.
La lotta (clericale) contro i tumori
1 giorno fa
Vorrei dirti in primis che apprezzo molto il lavoro del tuo blog, e in secundis che mi piacerebbe approfittarne un po'. .. se non hai niente in contrario prenderei un paio di pezzi come citazioni fisse sul mio (rimandando alla fonte ovviamente).
RispondiEliminaGrazie dell'apprezzamento, prendi pure quello che vuoi ^^
RispondiEliminaIl materiale sui diritti umani viene in gran parte da Amnesty International; il resto, se non è mio, ha l'autore in calce. Ciao ^^