mercoledì 3 febbraio 2010

★ No al nepotismo

Questo blog protesta contro la candidatura di Renzo Bossi alle elezioni regionali in Lombardia.

L'Italia è un paese dove i laureati sono sottopagati, se non a spasso; dove i ricercatori sono costretti a cercare fortuna all'estero. Eppure, per i raccomandati, gli amici e i parenti, le porte sono sempre aperte.

Oltre a rappresentare un'ingiustizia, questo malcostume sta minando le nostre competenze in diversi settori a tecnologia avanzata, che vedono rinunciare a teste brillanti per far posto a degli inetti col cognome importante.

Renzo Bossi è salito agli onori delle cronache per essere stato bocciato tre volte all'esame di maturità e per aver ideato e messo on-line il videogame "Rimbalza il clandestino": è vergognoso che un soggetto del genere sia proposto in una lista elettorale solo perché figlio di un segretario di partito.

4 commenti:

  1. D'accordo con te anche se il reale e concreto problema è che ora qualcuno lo andrà a votare.

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  2. Credo di intuire il tuo ragionamento, ma il fatto che la candidatura sia sottoposta a una votazione non autorizza a proporre un elemento del genere. Questo individuo avrebbe problemi a fare una sottrazione col riporto e ce lo troveremo a metter bocca nella gestione di una regione che ha l'economia comparabile con quella di alcuni paesi dell'UE. Oltretutto a spese nostre. E' uno schifo, dai.

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  3. Abito a Brescia e non so quanto sia giusto dirti che in queste zone siamo, o sono, abituati a questo genere di cose. Il mio paese è poco distante dalla sedia su cui poggia il sedere del sindaco del Natale Bianco (via tutti i neri). Sto dalla parte del popolo e quindi insisto a prendermela con il popolo, con chi elegge i governatori. Non metterci del moralismo in quello che ti ho detto, davvero, ma insisto a pensare che dobbiamo continuare a parlare anche con i fascisti e i leghisti. Bossi non è altro che un prolungamento di quello che siamo. In questo momento mi fanno più paura i bresciani.

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  4. Ma parli di razzismo o di nepotismo? Io abito a Roma e da quando c'è Alemanno gli episodi di intolleranza sono aumentanti, ma la posizione ufficiale è piuttosto netta. Per il nepotismo invece si fa tutto alla luce del sole, da me i sindacalisti imbucano figli e nipoti e si accordano con l'azienda per passare il posto di lavoro di generazione in generazione nemmeno fosse un monile.
    Per il resto sono diventato molto scettico sull'efficacia del dialogo...

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