La discesa verso la Cittadella è difficoltosa, ma tranquilla. Nelle prime stanze esplorate gli avventurieri incontrano segni di morte ovunque: un goblin trafitto da una lancia, un altro ucciso da una trappola, i corpi di due chierici divorati da alcuni ghoul. I chierici indossano delle vesti color ocra e portano al collo dei ciondoli triangolari di ossidiana incisi con una "Y" rovesciata, segni inequivocabili di un qualche culto sconosciuto.
Dopo aver esplorato l'ala sud della costruzione, i PG si dirigono verso il cuore del primo livello ed incontrano la tribù di coboldi che la occupa. Anche se non si tratta di creature aggressive o particolarmente robuste, i coboldi sono in evidente soprannumero e gli avventurieri convengono di non mostrarsi ostili. Anzi, fanno un patto con la regina: loro recupereranno per lei l'animale simbolo del clan (un piccolo drago bianco sfuggito alla sorveglianza) ed ella in cambio offrirà loro il supporto per esplorare il resto delle rovine e soprattutto per sconfiggere i goblin che vi dimorano.
La cattura del drago avviene senza troppi problemi, ma esplorando il dungeon alla ricerca dell'animale gli avventurieri si imbattono nel cadavere di Karakas, uno degli esploratori scomparsi. Nel tesoro accumulato dal drago c'è un contenitore d'osso al cui interno è conservata una pergamena ingiallita scritta in rune naniche.
L'incontro con i goblin invece è tutt'altro che pacifico: non c'è neanche speranza di parlamentare e si va subito allo scontro, che in qualche modo vede sopravvivere tutto il gruppo. In una delle stanze adibita a prigione viene rinvenuto Erky Timbers, uno gnomo catturato mesi prima e che è sopravvissuto grazie alla protezione della sua divinità. Il capotribù dei goblin porta al dito un anello d'oro su cui è incisa una "H": Gilgamesh sa che è il simbolo degli Hucrele.
L'esplorazione termina sul ciglio di una cavità che conduce al livello inferiore: si tratta di un pozzo le cui pareti sono coperte di rampicanti. Accedere al piano sottostante non sarà difficile, ma tutti decidono di riprendere le forze prima di calarsi, e così trascorrono qualche giorno nell'area occupata dai coboldi, di cui hanno ormai guadagnato la fiducia.
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