martedì 7 luglio 2009

★ Una lettera a Lukashenko

Con un semplice francobollo da 0,65€ è possibile inviare una lettera al presidente della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko, per chiedergli una moratoria sulla pena di morte e la commutazione in pena detentiva delle sentenze dei prigionieri attualmente nel braccio della morte.


Alyaksandr Lukashenka
President
ul. Karla Marxa 38
220016 Minsk
Belarus

Dear President Lukashenka,

I am writing to you as supporter of Amnesty International, the non governmental organization which, since 1961, has been working in defence of Human Rights wherever they are violated.

Belarus is the last country in Europe and in the former Soviet Union that is still carrying out executions.

Amnesty International opposes the death penalty in all cases without exception. It violates the right to life as proclaimed in the Universal Declaration of Human Rights. It is the ultimate cruel, inhuman and degrading punishment.

I urge your government to:

immediately establish a moratorium on all death sentences and executions with a view to abolishing the death penalty, as provided by the UN General Assembly resolution 63/168 adopted on 18 December 2008;

commute without delay the sentences of all prisoners currently on death row to terms of imprisonment.

Thank you for your attention.

[Egregio Presidente Lukashenko, le scrivo in quanto sostenitore di Amnesty International, l'organizzazione non governativa che lavora dal 1961 in difesa dei diritti umani, ovunque siano violati. La Bielorussia è l'ultimo paese dell'Europa e dell'ex Unione Sovietica che ancora pratica esecuzioni. Amnesty International si oppone alla pena di morte in tutti i casi e senza eccezioni. Essa viola il diritto alla vita, così come proclamato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, e costituisce una punizione crudele, inumana e degradante. Esorto il suo governo a: stabilire un'immediata moratoria su tutte le condanne a morte e sulle esecuzioni in vista di una totale abolizione della pena capitale, come richiesto dalla Risoluzione 63/168 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite adottata il 18 dicembre 2008; commutare in pena detentiva, senza alcun indugio, le sentenza di tutti i prigionieri che si trovano nel braccio della morte. La ringrazio per l'attenzione.]

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