domenica 17 maggio 2009

La pena di morte [04]

Per porre fine alla pena di morte bisogna riconoscere che è una pratica distruttiva e che genera divisioni sociali, in disaccordo con valori largamente condivisi.

La pena capitale promuove risposte semplicistiche a problemi complessi e distoglie dall’adozione di misure efficaci contro la criminalità.
Offre una risposta superficiale alla sofferenza dei congiunti della vittima dell'omicidio ed estende la sofferenza ai familiari del condannato a morte.
Disperde risorse che potrebbero essere usate più efficacemente contro il crimine violento e a favore di coloro che ne subiscono gli effetti.

È un sintomo di una cultura di violenza, non una soluzione ad essa. È un affronto alla dignità umana. Dovrebbe essere abolita.

Il mondo sta voltando le spalle agli omicidi di Stato. Dal 1979, più di 70 paesi hanno abolito la pena di morte per tutti i reati o solo per quelli ordinari. Più di 130 nazioni non prevedono più la pena di morte per legge o nella pratica e solo una manciata di governi esegue condanne a morte ogni anno.

Amnesty International chiede:
  • una moratoria sulle esecuzioni in tutto il mondo
  • l'abolizione della pena di morte per tutti i reati
  • la ratifica dei trattati che prevedono l’abolizione, incluso il Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici, che mira ad abolire la pena di morte
  • a tutti i paesi che mantengono la pena di morte, di adempiere ai propri obblighi internazionali non applicandola nei confronti di imputati minorenni.

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