Il prigioniero viene bendato, le mani gli vengono legate dietro la schiena e viene condotto nella stanza successiva. Gli viene spiegato che sarà accompagnato a mano affinché non si sieda nel posto sbagliato.
Viene quindi costretto in ginocchio e dopo un istante viene ucciso.
Non ricordo alcun caso di prigionieri che si siano ribellati o abbiano cercato di lottare. La loro volontà è annullata, sono sull'orlo della follia. Sanno che stanno per morire, ma ignorano quanto tempo gli resti, potrebbero essere cinque minuti o quindici, ma credono che ci sia ancora da aspettare e questo li rende felici.
(Colonnello Oleg Alkaev, ex direttore del SIZO No. 1, gennaio 2009)
Tutti i dettagli riguardanti la pena di morte in Bielorussia sono secretati: le sole informazioni ufficiali su come vengono eseguite le sentenze capitali si trovano negli articoli 174-176 del Codice di Procedura Penale.
L'articolo 175 al comma 2 recita: "La pena di morte è eseguita in privato con un colpo di arma da fuoco".
Il Codice di Procedura Penale stabilisce che all'esecuzione siano presenti il Procuratore, un rappresentante del centro di detenzione e un medico. In circostanze eccezionali, con l'autorizzazione del Procuratore, possono essere ammesse a partecipare anche altre persone.
Il Codice prevede inoltre che l'amministrazione del centro di detenzione informi il giudice circa l'avvenuta esecuzione e il giudice, a sua volta, ne dia notizia ai parenti.
Il corpo della vittima non viene riconsegnato ai familiari per la sepoltura, ma viene tumulato in un luogo tenuto segreto.