mercoledì 17 giugno 2009

La pena di morte in Bielorussia [01]

La Bielorussia è l'ultimo paese in Europa e dell'ex Unione Sovietica che ancora esegue condanne a morte. Non esistono dati o statistiche ufficiali sull'applicazione della pena di morte nello Stato, ma Amnesty International stima che più di 400 persone siano state messe a morte dal 1991, anno in cui la Bielorussia è diventata indipendente. Gli organismi internazionali hanno più volte chiesto alla Bielorussia di abolire la pena di morte.

In Bielorussia, l'intero procedimento che riguarda la pena di morte è avvolto nel segreto. I prigionieri e i loro familiari non sono informati sulla data dell'esecuzione; il corpo del condannato non viene restituito alla famiglia, né viene comunicato dove sia sepolto.

L'applicazione della pena di morte in Bielorussia è aggravata da un sistema di giustizia penale viziato, dove tortura e maltrattamenti sono utilizzati per estorcere le confessioni e i condannati non hanno accesso alle legittime procedure d'appello. Un ragazzo accusato di omicidio ha riferito ad Amnesty International di essere stato picchiato costantemente per tre giorni di seguito e forzato a scrivere una confessione.

Dall'indipendenza, le autorità bielorusse hanno intrapreso qualche passo verso l'abolizione della pena di morte, come la riduzione dei reati capitali. Nel 2004, la Corte costituzionale ha dichiarato che la pena di morte è in conflitto con la Costituzione e che dovrebbe essere abolita dal Presidente e dal parlamento. Tuttavia, le autorità non hanno ancora dimostrato la volontà politica di intraprendere i necessari cambiamenti legislativi o di iniziare un ampio dibattito pubblico sull'argomento.

Nel rapporto "Ending executions in Europe: Towards abolition of the death penalty in Belarus, (AI Index EUR 49/001/2009)" pubblicato il 24 marzo 2009, Amnesty International mostra che è giunto il momento per le autorità bielorusse di porre fine alla pena di morte, seguendo il crescente trend abolizionista. Le informazioni presenti nel rapporto sono state raccolte tramite un monitoraggio, durato più di vent'anni, dell'’applicazione della pena di morte nel paese. Nel mese di ottobre del 2008, una delegazione di Amnesty International ha visitato la Bielorussia, incontrando avvocati, attivisti per i diritti umani, funzionari governativi ed ex detenuti.

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