IL MITO
La pena di morte riduce i reati legati alla droga.
IL FATTO
A marzo 2008, il Direttore esecutivo dell'ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine ha chiesto di porre fine all'uso della pena di morte per reati connessi al traffico di droga: "Anche se la droga uccide, non credo abbiamo bisogno di uccidere a causa della droga".
L'uso della pena di morte per reati connessi al traffico di droga è una violazione del diritto internazionale. L'articolo 6 comma 2 del Patto internazionale sui diritti civili e politici afferma che: "Nei paesi in cui la pena di morte non è stata abolita, una sentenza capitale può essere pronunciata solo per i reati più gravi".
Ad aprile 2007, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, intervenuto in qualità di esperto in un dibattimento sulla Costituzione indonesiana, ha dichiarato alla Corte Costituzionale che "la morte non è una risposta adeguata al reato di traffico di stupefacenti".
Oltre all'Indonesia, tra i paesi che mettono a morte persone per reati connessi al traffico di droga vi sono Arabia Saudita, Cina, Iran, Malesia e Singapore. Comunque, non vi sono prove evidenti che l'uso della pena di morte per tali reati agisca come un deterrente più efficace rispetto a un lungo periodo di detenzione.
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